domenica 11 dicembre 2016

L'opinione di Carlo Bertelli sugli scali ferrovari; "Città di fabbriche, Milano è stata città di recinti"














Immagine 1)



Città di fabbriche, Milano è stata città di recinti. Ai recinti Ansaldo, Breda, Innocenti e ancora altri si è innestata, fortissima, quella che fu detta la cintura di ferro delle linee ferroviarie e degli scali.
Dall’abolizione della piazza d’armi è nato il Parco Sempione, dove l’Arena resta a testimoniare una prima vocazione sportiva dell’area.
La conversione di alcuni scali, come quello di Porta Vercellina, ha dato in passato un risultato eccellente, come è via Dezza, lasciando in sospeso un vasto spiazzo adibito a parcheggio il necessario raccordo tra l’area verde dove sorge il collegio Leone  XII, che riceverà grandi vantaggi dall’installazione di una sede dell’Accademia di Brera e dall’interramento della linea della Nord, e il Parco Sempione.
Quando un raccordo sarà attato, si toglierà almeno uno dei recinti interni, costituito dalla caserma di via Mascheroni.
L’esperienza dei recinti rimossi incoraggia a vedere la conversione della cintura di ferro nel complesso dello sviluppo non più concentrico della città.
Si tratta del maggiore impegno di Milano nella prima metà del XXI secolo e credo che vadano scartate le proposte ideologiche più accattivanti, in favore invece d’uno studio accurato delle aree e della loro potenzialità.
Sono padre d’un urbanista, ma non sono urbanista io e mi rendo conto comunque della necessità d’uno studio approfondito zona per zona.


Carlo Bertelli

1) Ugo La Pietra, Sistema disequilibrante, Verso il centro, Milano, 1969, Modello di comprensione

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